«Trovare persone che hanno tanta empatia e si immedesimano in noi è probabilmente la più grande fortuna sulla terra», ha sottolineato la presidente della giuria Christine Bühler nel suo discorso elogiativo per la vincitrice del premio Gervaise Perrass, citando il Nobel svizzero per la letteratura Carl Spitteler.

Da oltre due decenni, Gervaise Perrass si prende cura di un vicino agricoltore, colpito da disgrazie familiari e di salute. Tra le altre cose, si è adoperata affinché gli venissero concessi i diritti di abitazione a vita quando la fattoria è stata venduta. Ora funge anche da tutrice per l’ARP a titolo gratuito. Il suo «figlio adottivo», ormai 77enne, frequenta regolarmente la famiglia e mangia tutti i pasti con loro. In tutti questi anni, la coppia non si è mai presa una vera e propria vacanza, recandosi solo occasionalmente al proprio alpeggio nell’Oberland bernese, dove porta con sé il contadino in pensione. Nonostante l’impegno costante Gervaise è rilassata e modesta, come se fosse la cosa più naturale del mondo aiutare in modo così disinteressato: «sono sicura che ci sono molte altre persone che si impegnano come me», ha detto. Christine Bühler e Francis Egger, presidente della Fondazione Agrisano, le hanno consegnato un assegno di 5000 franchi come riconoscimento del suo grande impegno.

L’altro premio è andato al «servizio domestico» delle Donne contadine urane, un’associazione che celebrerà il suo 20° anniversario nel 2025 e che ora comprende una rete di ben 90 donne.

«Noi per Lei e Lei per noi» è il loro slogan, che ne descrive così bene l’impegno. L’idea è nata al tavolo della cucina dell’agricoltrice Maria Albert. A quel tempo, per le famiglie contadine non era facile guadagnarsi da vivere solo con l’azienda agricola, inoltre la situazione del mercato del lavoro urano per i lavori a tempo parziale era altrettanto difficile. L’Unione delle Donne contadine urane voleva contrastare questa situazione e offrire ai suoi membri un’attività secondaria flessibile. I servizi offerti coprono i seguenti ambiti: cucinano per intere famiglie, aiutano nelle faccende domestiche, si occupano delle pulizie o si occupano del catering per eventi con specialità fatte in casa. La gestione è estremamente snella e le donne sono flessibili in termini di carico di lavoro e di orari. Tutti i profitti tornano alle donne partecipanti sotto forma di bonus alla fine dell’anno.

«Molte persone nelle zone rurali si impegnano ad aiutare gli altri e svolgono un lavoro prezioso. Tuttavia, i loro sforzi sono spesso poco riconosciuti e apprezzati dal pubblico», ha dichiarato Francis Egger, Presidente della Fondazione Agrisano. Il Prix Agrisano si propone di cambiare questa situazione, premiando le persone e le organizzazioni che operano a favore di persone che hanno avuto incidenti, sono malate, anziane o svantaggiate. Questi eroi e queste eroine quotidiani dovrebbero ricevere un riconoscimento adeguato.

Peter Fluder
Responsabile Comunicazione e Servizi centrali
Membro del Consiglio di direzione